Compravendite: lo studio dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare

di | 29 Maggio 2015

È stato da poco completato il primo rapporto 2015 dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare. Due gli oggetti della ricerca. Lo studio, da una parte della congiuntura immobiliare dei maggiori mercati italiani; dall’altra, delle imprese e attrattività dei territori, con particolare attenzione al mercato degli immobili d’impresa, ai cantieri delle infrastrutture e alle dinamiche del sistema produttivo nei territori del capoluogo lombardo.

Mercato Immobiliare

La prima analisi

Dalla ricerca sul settore immobiliare italiano è emerso che nel 2015 il mercato vedrà una leggera ripresa: se, tuttavia, le compravendite aumenteranno, i prezzi caleranno ulteriormente, per salire di nuovo fra circa un biennio. In particolare, i costi quest’anno scenderanno in media del 3% con la seguente ripartizione: -2,9% per le abitazioni, -3,1% per gli uffici e -2,6% per i negozi. Nel 2017, invece, si prevede una crescita variabile dal 2,5% al 3%. Per quanto riguarda il numero di compravendite, per il 215 se ne attendono circa 468mila, che dovrebbero arrivare a 500mila nel 2017.

I prezzi

L’Osservatorio del Mercato Immobiliare per il 2015 ha lasciato poco da sperare sull’aumento dei costi. Per le case, i cali maggiori si avranno a Firenze (-3,8%) e Roma (-3,2%). Situazione negativa anche per gli investimenti in costruzioni, tanto più negativa se paragonata a quella già difficile della fine del 2014 (-1,2%, in confronto al -0,3% ipotizzato prima). Bisognerà aspettare l’anno prossimo per assistere a una ripresa, con un tasso di variazione annuale di +1,6% portato dal miglioramento della domanda e dalla maggiore disponibilità delle banche.

La seconda analisi

Anche per quanto riguarda il secondo focus, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare rileva come la situazione sia debole, soprattutto per la scarsità di domanda. Il panorama migliora se si guarda ai nuovi immobili, in buono stato e situati nelle zone infrastrutturali, che, non a caso, sono ambite dalle aziende: non richiedono ristrutturazione e hanno costi di gestione contenuti. Di preferenza, sono ricercati edifici dentro contesti strutturati o in zone ben servite e facilmente accessibili.

Uffici

Circa 33mila gli immobili destinati a uso ufficio, di cui quasi la metà è concentrata nei comuni della zona nord-ovest. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2013 la quantità di compravendite di edifici di questo tipo è stata di 325 transazioni, con un calo quasi del 5% rispetto al 2012, arrivando a toccare i livelli più bassi degli ultimi 8 anni, mentre in confronto al triennio 2010-2012 c’è stato un calo del 15%. I prezzi, dal picco della prima metà del 2008, sono scesi del 12%, arrivando a 1.443 €/mq nel primo semestre 2014. Le previsioni per il 2015 sono di un’altra discesa dei prezzi (-0,4% per l’area metropolitana), con un recupero nel 2016 (+1,2%).

Capannoni

Se ne contano circa 17500 nella zona nord-ovest. Nel 2013 le transazioni sono state 413, -3,5% rispetto al 2012. I prezzi sono calati del 10% dal primo semestre 2008, attestandosi a 821 euro/mq nella prima metà del 2014. È prevista una piccola crescita nel 2015 (+1,2%), che si confermerà nel 2016 (+3,4%).

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