Assicurazioni sulla vita in crescita, ma giù i tassi

di | 17 Agosto 2015

Una dei prodotti assicurativi maggiormente amati dagli italiani è, senza alcun dubbio, l’assicurazione sulla vita. E’ di ben 110 miliardi di euro la somma che in totale gli italiani hanno destinato alle assicurazioni sulla vita nel 2014. Una variazione di oltre trenta punti percentuali rispetto al 2013 secondo l’Ania, l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici che ha previsto un ulteriore aumento nel corso del 2015 di dodici punti percentuali. I prodotti di cui gli italiani stano usufruendo, però, son radicalmente diversi dalle polizze che fino a pochi anni fa venivano proposte sul mercato.

CGIA

Nuove norme, regolamenti e la variazione al ribasso dei tassi di interesse, stanno portando le compagnie a proporre una tipologia di prodotto del tutto diversa. Non più rendimenti minimi, ma polizze che abbiano sottostanti i fondi comuni. Tutto ciò porta ad un tasso di rendimento che notevolmente inferiore al passato. Una condizione, quest’ultima, non proprio favorevole alle compagnie che sono obbligate dalle condizioni generali, a proporre prodotti con tassi davvero ai minimi storici. Una condizione che coinvolge l’intero continente europeo e che vede le aziende del settore, annaspare in acque sempre più torbide. 

L’allarme, giunto alcune settimane fa, arriva proprio dalla “locomotiva d’Europa”; la tanto apprezzata Germania dove le compagnia assicurative vivono una condizione tra le più difficili. Una situazione che, al pari dell’Italia, porta molte compagnie ad abbandonare i tassi minimi e quindi le polizze tradizionali, in favore di altre tipologie di prodotto adeguando le proprie riserve alla nuova normativa che nel prossimo mese di gennaio sarà introdotta in tutti i paesi Ue. Si chiama Solvency II ed è la direttiva che mira ad estendere alle compagnie assicurative le regole di “Basilea III”. Ma proprio dalle compagnie assicurative tedesche arriva un appello per una minore rigidità nei conti visto che il differenziale diminuisce costantemente a fronte di una richiesta di capitale che potrebbe essere insostenibile nel prossimo futuro.

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