Pensioni, arriva l’alt dell’Europa

di | 7 Ottobre 2015

Mentre continua la bagarre sul tema della riforma delle pensioni tra le varie forze politiche e le diverse commissioni, ecco che dall’Unione Europea arriva una dicktat che appare come un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Si tratta di un alt rispetto alla riforma previdenziale come è stata pensata all’interno dell’esecutivo di Matteo Renzi, ma anche della varie parti sociali. Il tema della flessibilità non dovrebbe essere inserito, secondo i burocrati di Bruxelles, all’interno del sistema pensionistico italiano. Una vera e propria tegola per il Governo italiano e soprattutto per i tanti lavoratori che speravano in una radicale riforma delle legge Fornero.

pensioni

In sostanza secondo, l’Unione Europea, il prossimo provvedimento che dovrà essere effettuato sul sistema previdenziale italiano dovrà eliminare i prepensionamenti che potrebbero mettere a rischio la stabilità dei conti italiani. I tecnici di Bruxelles hanno bocciato il tema dell’uscita anticipata dal sistema pensionistico italiano sottolineando come la priorità dell’esecutivo di centro sinistra dovrebbe essere orientata, invece, verso ben altro direzione. Il primo obbiettivo, secondo l’UE dovrebbe essere, infatti, il totale abbattimento delle pensioni anticipate; soltanto in questo modo si potrà ottenere un sistema previdenziale più equo verso le nuove generazioni che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro.  

Tutelare i giovani, ma anche le donne sono i temi sui quali l‘Unione Europea ha deciso di premere. Un’eccessiva disparità delle pensioni si registrerebbe , secondo i vertici europei, riguardo gli assegni pensionistici che nel nostro paese risultano eccessivamente “leggeri” per le donne. Quest’ultima è, però, una condizione che riguarda tutti i paesi del vecchi continente nei quali, in media, gli  assegni previdenziali delle donne sono di oltre quaranta punti percentuali più bassi di quelli che spettano agli uomini. Un condizione non più tollerabile per l’Europa che ha indicato all’Italia, come anche ad altre nazioni dell’UE, delle specifiche riforme in merito.

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