Pensioni, la riforma potrebbe non salvaguardare tutti gli esodati

di | 7 Novembre 2015

Una delle questioni più gravi per quanto riguarda il sistema pensionistico italiano è senza dubbio quello che tocca da vicino la categoria degli esodati. Si tratta di lavoratori che a seguito della riforma Fornero sono rimasti fuori dal lavoro senza la possibilità di ricevere la pensioni. A porre l’attenzione sulla questione è stato, nelle ore scorse, il numero uno dell’INPS che più di una volta non ha risparmiato attacchi ai provvedimenti che l’attuale Governo ha deciso di mettere in campo nella Legge di Stabilità, anche per le pensioni. Boeri, nel corso di un’intervista rilasciata nelle ore scorse, ha dichiarato come molti degli esodati non potranno accedere ai benefici della riforma.

esodati

Una vera e propria doccia fredda per la maggioranza, ma soprattutto per gli esodati stessi che da anni aspettano una soluzione ad una condizione sempre più difficile. Insomma la settima salvaguardia lascerebbe fuori una significativa quota di persone con un “rischio strascico” nel prossimo futuro. Ma gli attacchi di Boeri non si fermano qui: secondo il numero uno dell’Istituto di Previdenza, i provvedimenti messi in campo porteranno ad un vertiginoso aumento dei costi. Insomma questione quanto mai lontana dalla soluzione quella del capitolo pensioni, un tema che ha visto le parti politiche confrontarsi su una possibile riforma che poi è stata rinviata a data da destinarsi.

Sarebbero oltre 20mila gli esodati che rimarrebbero fuori dalla settima salvaguardia; un problema davvero notevole al quale urge trovare una soluzione al più presto. Le soluzioni che sono allo studio sono diverse anche per quanto riguarda la cosiddetta salvaguardia in uscita, tema che entrerà nell’agenda dell’esecutivo di Matteo Renzi solo a partire dall’anno prossimo. Un altro tema proposto da Boeri è una forma di assistenza verso tutti coloro che perdono il lavoro ad un’età che va dai 55 e i 65 anni. Ma la sfida il numero uno dell’INPS la lancia a margine dell’intervista quando chiede espressamente di diminuire della metà i vitalizi che superano gli 80mila euro all’anno.

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