Rinnovo cessione del quinto: quando è utile?

di | 6 Giugno 2016

Se è vero che la cessione del quinto consente di ottenere un finanziamento con relativa facilità e in tempi rapidi, grazie alla garanzia offerta da uno stipendio fisso o da una pensione, il rinnovo cessione del quinto può rivelarsi altrettanto vantaggioso nel caso in cui si abbia bisogno di maggiore liquidità o, comunque, si abbia il desiderio di intervenire sui termini del prestito modificandolo o aggiornandolo in funzione di specifiche esigenze. I vantaggi di cui si può beneficiare sono principalmente due: da un lato, la già citata maggiore liquidità, e dall’altro lato l’abbassamento della rata che viene trattenuta sullo stipendio o sulla pensione. Come è facile capire, infatti, se la durata del finanziamento viene allungata si può ottenere un importo aggiuntivo. Per affrontare un’emergenza o qualsiasi tipo di spesa imprevista, si tratta di una eventualità che merita di essere presa in considerazione e che non può essere sottovalutata.

Cessione del quinto

Ovviamente, ci sono delle regole che devono essere rispettate per il rinnovo cessione del quinto, che può essere richiesto – e quindi ottenuto – solo dopo avere pagato i due quinti delle rate, come indicato dalla legge 180 all’articolo 39: prima di questo termine, infatti, non è possibile in alcun modo rinegoziare il prestito. Per esempio, se si è alle prese con una cessione del quinto della durata di dieci anni, che corrispondono a 120 rate mensili, il rinnovo può entrare in gioco solo dopo quattro anni, e quindi dopo 48 rate.

Ad ogni modo, è prevista un’eccezione a questa norma: il rinnovo cessione del quinto, infatti, può essere effettuato anche prima se la cessione del quinto di cui si usufruisce ha una durata non superiore a cinque anni, e quindi a 60 rate mensili. Perché ciò sia possibile, tuttavia, la nuova cessione stipulata deve essere per forza di dieci anni. Dal punto di vista delle spese, è bene tenere in considerazione che la rinegoziazione comporta dei costi extra, che riguardano in modo particolare le spese di istruttoria e, soprattutto, la penale che deve essere versata per l’estinzione del prestito anticipata. Prima di concludere l’operazione, ad ogni modo, è consigliabile chiedere un preventivo e valutarlo con attenzione.

Come noto, la cessione del quinto è quella forma di finanziamento che permette ai pensionati o ai lavoratori dipendenti di restituire il denaro ottenuto con un prestito attraverso un addebito automatico del 20% – pari, appunto, a un quinto – della pensione o dello stipendio. Con questa soluzione, la rata mensile viene incamerata direttamente dalla banca che ha erogato il prestito, senza che ci sia bisogno di bollettini postali né di dover fare i conti con altre lungaggini burocratiche. Per di più, la cessione del quinto non è un prestito finalizzato, e di conseguenza non c’è bisogno di specificare la ragione per cui si richiede il finanziamento né di giustificarlo in alcun modo.

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